
L’ottimizzazione SEO delle pagine dei siti internet consente di ottenere maggior visibilità su Google e di apparire nella SERP proprio nel momento in cui le persone ne hanno bisogno.
In virtù dell’importanza che la SEO e la sua ottimizzazione ricoprono, è utile avere le idee chiare a riguardo.
Esistono due macro-categorie di attività che è possibile svolgere per ottimizzare un sito web: l’ottimizzazione on-page (anche detta on-site), che riguarda tutta una serie di attività sul sito web; l’ottimizzazione off-page (anche detta off-site) che riguarda invece tutta una serie di attività al di fuori del sito.
Vediamo nel dettaglio in cosa consiste l’ottimizzazione SEO on-page poiché per ordine di priorità è la prima ottimizzazione che si deve sviluppare per il proprio sito web.
In cosa consiste l’ottimizzazione SEO on-page (on-site)
L’ottimizzazione SEO on-page è un insieme di pratiche e tecniche da implementare sul proprio sito web affinchè sia facilmente scansionabile dai motori di ricerca, in particolare dagli spider di Google, e risulti “posizionabile” nei primi risultati di determinate parole chiave.
Se si riuscirà a raggiungere una buona ottimizzazione on-page è molto probabile che aumenterà il traffico organico al nostro sito web, ossia il traffico “gratuito” proveniente dalle ricerche effettuate sul motore di ricerca. Dico che è molto probabile poiché per settori molto competitivi non è sufficiente lavorare solo sull’ottimizzazione on-page, ma si deve intervenire anche a livello off-page. Ma questo è un aspetto che andremo ad analizzare più avanti. Concentriamoci su dove intervenire sul nostro sito web (on-site).
Quali sono gli elementi su cui intervenire on-site
Al di là di qualche dichiarazione dei portavoce di Google come John Mueller Senior Webmaster Trends Analyst di Google, e delle istruzioni per i webmaster di google tutto quello che si sa sulla SEO e sull’ottimizzazione dei siti web lo si è scoperto tramite anni di esperimenti e soprattutto grazie al reverse engineering (il processo di analisi di un sistema software esistente, eseguito al fine di crearne una rappresentazione ad alto livello di astrazione.”). I fattori di ranking individuati sono oltre 200 di cui circa il 70% sono legati all’ottimizzazione on-page. Proprio in virtù del loro elevato numero, è forse opportuno iniziare a concentrarci su quelle ritenute unanimemente come best practices da cui partire per l’ottimizzazione on-site del proprio sito web.
Meta title SEO
Il tag “title” è il titolo dello “snippet” che compare nella SERP (Search Engine Result Page) di Google, ovvero la pagina dei risultati di ricerca, e identifica una pagina ben specifica. Per sfruttarlo al meglio, occorre creare un testo di senso compiuto, che invogli la lettura, che sappia scatenare l’interesse del lettore e, soprattutto, che contenga la parola chiave principale intorno alla quale ruota il contenuto. Per capire a fondo come funziona un meta title SEO, occorre immaginarlo come una sorta di riassunto della pagina a cui è collegato.
Il numero massimo consentito di caratteri varia dai 50 ai 60.
Meta description SEO
Proprio sotto al meta title, troviamo il meta tag “Description”. Il nome di questo tag è assai esemplificativo: è una descrizione più completa che va a integrare il title.
Visto che il meta title tag prevede l’uso di pochissimi caratteri, la description è essenziale per declinare meglio il contenuto della pagina. Per questo motivo, nel meta tag description non solo possiamo ricorrere a ben 160 caratteri, ma occorre sfruttarlo al meglio: inseriamo altre parole chiave in linea con i contenuti della pagina e stuzzichiamo ulteriormente la curiosità del lettore. Va comunque fatta una doverosa precisazione: la descrizione SEO non è così fondamentale in ottica di ottimizzazione, ma lo è per quanto riguarda il CTR, ovvero il rapporto tra il numero di visualizzazioni dello snippet ed i click che ottiene.
Guarda un esempio
Rich snippet e dati strutturati
I dati strutturati sono una serie di informazioni extra inserite all’interno del codice della pagina utili al motore di ricerca per comprendere meglio la tipologia di contenuto (prodotto, articolo, ricetta, recensione..) ma utili anche in termini di CTR poiché possono trasformare gli snippet nei così detti Rich Snippet, ossia snippet con elementi aggiuntivi in grado di attirare più visite e click da parte degli utenti (le stelline, il prezzo e la disponibilità di un prodotto etc..).
Tra i dati strutturati più utilizzati vi sono quelli relativi le ricette (recipe), quelli relativi un prodotto (product), quelli relativi alle recensioni (review) e il breadcrumb.
Il vocabolario per poter generare i dati strutturati in maniera comprensibile al motore di ricerca è schema.org.
Anche qui va fatta la doverosa precisazione che come dice John Mueller i dati strutturati non sono un fattore diretto di ranking.
“We don’t use it as a quality factor, so it’s not like we would say that this site has Schema markup, therefore it’s a better site.”
— John Mueller
Come è facile comprendere però i dati strutturati permettono in primis di essere sicuri che il contenuto della pagina sia interpretato in maniera corretta da Google, in secondo luogo permettono la generazione dei rich snippet, aumentando quindi l’impatto visivo dei propri snippet e di conseguenza la possibilità di ricevere più click e più traffico a dispetto dei competitors.
URL
Per quanto possa sembrare strano, per ottimizzare una pagina per Google occorre prestare attenzione non solo ai contenuti ma anche all’url utilizzato. L’url, o indirizzo web della pagina, è il primissimo elemento che un motore di ricerca identifica, indicizza e, quindi, posiziona all’interno della SERP. Per questo motivo, l’indirizzo web è degno di grande attenzione.
L’url deve assolutamente contenere la keyword principale attorno la quale si sviluppa la relativa pagina web.
Si sconsiglia l’utilizzo di stop words nell’url. Evitiamo anche l’inserimento di caratteri speciali e di spazi, ma limitiamoci a numeri, lettere e, per separare le parole, ricorriamo al trattino (-).
Paragrafi e heading
Il contenuto è importante, ma anche il layout del testo è essenziale per ottenere un ottimo posizionamento da parte di Google. Al motore di ricerca, infatti, piace un testo diviso in paragrafi organizzati secondo una gerarchia chiara, ognuno dei quali dotati di un piccolo titolo.
Questo, tuttavia, non è l’unico motivo per cui è bene ricorrere alla suddivisione in paragrafi. I lettori trovano più semplice da leggere un testo con tag heading e diversi paragrafi: articoli di questo tipo sono decisamente più fruibili.
Per farlo seguendo le linee guida di Google imperativo ricorrere a diversi tag “h”.
Il tag principale è h1, ovvero il titolo dell’articolo. Per ogni pagina possiamo avere un solo tag h1 proprio perché, per ogni articolo, disponiamo di un solo titolo.
A seguire utilizzeremo il tag h2, per identificare i sotto paragrafi, che a loro volta potranno contenere degli ulteriori sottoparagrafi identificati a cascata con i tag h3, h4 fino ad h6.
Di norma, Google considera degni di nota solo fino al tag h3, gli altri non hanno un peso e un’influenza rilevante nell’ottimizzazione della pagina in ottica SEO.
L’importanza di questi tag non è solo rappresentata dal rendere la lettura più semplice e scorrevole, ma sono anche il luogo ideale in cui inserire alcune parole chiave.
Quando il motore di ricerca analizza una pagina, si sofferma in particolare modo sugli heading tag poiché forniscono preziose informazioni circa l’argomento trattato nell’articolo in questione.
Guarda un esempio
Ottimizzazione SEO delle immagini
Sarebbe errato credere che l’ottimizzazione SEO passa solo attraverso i contenuti testuali. La SEO può e deve essere applicata anche alle immagini. Per farlo, dobbiamo agire sia sul nome del file dell’immagine che sul testo alternativo (Alt Text) i due elementi che Google è in grado di “leggere” per poter interpretare il contenuto dell’immagine.
Chiaramente il nome dell’immagine e l’alt text dovranno contenere al loro interno la parola chiave attorno alla quale ruota il contenuto della pagina o magari una parola chiave di coda lunga.
Molto importante è anche il “contesto” all’interno del quale è inserita l’immagine tutto il testo che le è vicino e le “ruota” attorno. Come in tutte le cose, serve sempre una sana dose di buon senso, al fine di evitare forzature e trovare il giusto compromesso.
Velocità del sito
La velocità di caricamento della pagina e, in generale, del sito è un altro aspetto essenziale per la SEO. A tutti piace accedere alle pagine in pochissimi istanti: lo stesso vale per Google.
Se Google trova pagine il cui contenuto viene reso disponibile con eccessiva lentezza, il motore di ricerca tende a penalizzare quella sezione.
Per questo motivo è essenziale assicurarsi che le pagine del sito siano snelle, dotate di un buon codice e che l’esecuzione degli script javascript avvenga in maniera asincrona.
Ottimizzazione SEO dei contenuti
“Content is the King”. Quattro semplici parole che riassumono perfettamente l’importanza dei contenuti.
Compresa l’importanza del testo, dobbiamo adesso comprendere come creare un contenuto SEO friendly.
Sfatiamo il mito che più un testo è lungo e più è facile da indicizzare. Testi lunghi e brevi hanno le medesime possibilità di ricevere attenzioni positive da Google: gli elementi che differenziano un articolo di qualità da uno scadente sono i seguenti:
- attenzione agli errori: un contenuto di qualità è un articolo privo di errori grammaticali e sintattici. Rivedere quanto scritto in precedenza è essenziale e, se possibile, è bene avvalersi anche di un parere di altri collaboratori. Purtroppo i propri errori tendono a sfuggire durante il check finale.
- informazioni affidabili: mai riportare notizie di dubbia provenienza o di cui non si ha la certezza della loro veridicità. Se lo si ritiene utile per il proprio articolo, è possibile citare le fonti, portare prove o dati a sostegno di quanto si scritto: l’importante è che nulla di falso venga spacciato per vero.
- originalità: Google si accorge se un contenuto è stato copiato da altri e, ovviamente, tali comportamenti non sono apprezzati.
- interesse: la qualità del contenuto si misura anche sull’interesse che esso produce. Al termine della lettura, i fruitori devono sentirsi soddisfatti e non pentirsi di aver dedicato qualche minuto della loro vita a una pagina web.
- esaustivo: un contenuto di valore è un testo esaustivo, uno scritto che ha risposto alle domande poste e che ha trattato con chiarezza l’argomento base.
- parole chiave (keywords): sono parte integrante di un testo SEO friendly e sono loro a contribuire all’indicizzazione di Google. Queste, però, non vanno inserite ovunque e senza alcuna regola. Assicuratevi che il contesto sia idoneo e che vi sia sempre una ragione logica per utilizzare una determinata keyword in un preciso punto della frase. Evitate il Keyword stuffing e non provate a scrivere keywords in modo selvaggio, Google se ne accorge!
Ottimizzazione SEO della struttura del sito
La struttura del sito internet deve essere ottimizzata in ottica SEO esattamente come il testo.
Attraverso degli spider, Google controlla numerosi siti, valutandoli sia per contenuti, immagini ma anche per architettura. Un web site disordinato e caotico non otterrà mai un buon posizionamento.
Immaginiamo un perfetto sito internet come un albero. La home page è il tronco ed è il primo contatto che abbiamo con il portale. Da qui partono una serie di collegamenti (rami) ad argomenti correlati i quali, a loro volta, si suddividono in ulteriori topic o sottocategorie (foglie).
Questa è ovviamente una struttura semplificata, ma è bene comprendere che argomenti simili devono essere racchiusi in una stessa macro categoria e, se è il caso, dividere questa macro categoria in sottocategorie composte, a loro volta, da diversi articoli/pagine.
Possiamo chiamare questa struttura ad albero o a piramide, l’importante è che sia un’organizzazione ordinata, semplice da navigare e molto intuitiva.
Ricordiamoci che i link interni e le breadcrumbs aiutano il motore di ricerca a ricostruire la struttura del sito, quindi prestiamo molta attenzione a questi due elementi.
SEO tecnica
L’ottimizzazione SEO non è estranea alla progettazione dei siti web ma, anzi, è parte integrante della loro implementazione. In questo caso si parla di SEO tecnica.
Numerosi sono gli accorgimenti che un programmatore deve attuare.
Senza entrare troppo nel tecnico e nella programmazione di un portale, basti sapere che un web developer deve:
- favorire l’accesso degli spider di Google sulle cartelle del sito che devono essere indicizzate
- utilizzare immagini non troppo pesanti (pochi KB)
- ideare un sito responsive che si sappia adattare a ogni tipo di device o browser utilizzato
- garantire un sito sicuro e protetto da firewall
- gestire la cache sia del sito web sia della pagina al fine da garantire una rapida navigazione
- ricorrere a url ottimizzate
- ottimizzare il nome dei file inserendo keywords

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